Les pères populaires (Selfservice) - Charonne

Elizabeth x Erinne (Parigi - Francia)

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  1. Leksandrim;
     
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    E' un piccolo selfservice aperto ventiquattro ore su ventiquattro a Charonne, una stazione di Parigi.
    La sera tardi solitamente è vuoto, ma capita che qualche anima in pena arrivi per mettere sotto i denti qualcosa di caldo.
    E' pulito, tranquillo, discreto.
    Perfetto per quelli che amano stare in privato o isolati.

    xbvgfnmh

     
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  2. Exorcist
     
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    Continua da qui.
    tumblrlf14eal2av1qab801g
    Erinne
    Fece tutto il viaggio in un assurdo e religioso silenzio. Accoccola come un gatto su uno dei sedili poco in avanti rispetto a quello dell'altra, totalmente persa nei suoi pensieri.
    Solo quando vide la ragazza alzarsi e scendere, dopo essersi faticosamente rimessa in piedi e stiracchiata appena, la seguì, a poca distanza dietro di lei.
    Non le interessava starle appiccicata, non era decisamente questo che voleva, quello che desiderava era solo sapere che c'era, avvertire in qualche modo la sua presenza.
     
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  3. Leksandrim;
     
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    dsfghghb2
    Elizabeth
    Non ci misero molto per arrivare alla stazione di Charonne, all'arrivo Liz si alzò e scese dal treno tenendo d'occhio l'altra, ogni tanto si voleva accertare della sua presenza.
    Uscì dalla stazione e girò l'angolo, dirigendosi verso un piccolo self-service con l'insegna che recitava "Les pères populaires."
    Entrando salutò con un cenno i proprietari e si dirisse in fondo, lontano da tutto e tutti.
     
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  4. Exorcist
     
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    Erinne
    Era davvero notte fonda, il fatto che ci fosse ancora un locale aperto a quell'ora era davvero strano, ma non fece domande, la seguì ancora e basta, dopo aver lanciato appena un'occhiata al proprietario.
    Si sistemò all'altro lato del tavolino rispetto all'altra e si diete un'occhiata in giro, ispezionando attentamente ogni angolino della struttura.
     
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  5. Leksandrim;
     
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    dsfghghb2
    Elizabeth
    Era un tavolo per quattro, poggiò borsa e cappotto nella sedia di fianco alla sua.
    Si giro verso la ragazza e indicò il menù appeso dietro al bancone blu, poi indicò i vari scompartimenti dove c'era il cibo e i piatti.
    "Cosa vuoi?"
     
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  6. Exorcist
     
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    Erinne
    Si mise più comoda, portando le gambe al petto sopra la sedia. Impresa non impossibile visto che era magra come uno stecco.
    Appoggiò un braccio sul tavolo portandolo a sostenere la testa.
    Diede una rapida scorsa al menu che... cacchio tutto in francese!
    Fece una smorfia e strinse gli occhi in due fessure nel tentativo di capirci almeno qualcosa.
    Macchè! Fatica sprecata!
    Era una lingua aliena quella! Che ci facesse poi in francia se il francese non lo sapeva erano cavoli suoi, ma fino a guel momento con un inglese azzardato e dei gesti innutili si era spiegata, quelle poche volte di necessità assoluta, altrimenti se ne stava per i fattacci suoi cacchio!
    Fece spallucce, rassegnata e indicò vagamente quello che sembrava avere l'insieme di lettere più convincente vicino alla cifra meno alta.
    "Quello, ma uno vale l'altro..."
    Mangiava di tutto anche se poco, non aveva gusti difficili.
     
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  7. Leksandrim;
     
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    dsfghghb2
    Elizabeth
    Spostò tutto il suo peso in una sola gamba, poggiando la mano su un fianco.
    Qualcosa le diceva che l'espressione confusa e perplessa della silenziosa ragazza mentre esaminava il menù stava a significare che non ci capisse un accidenti di francese.
    Quando vide che cosa le stava indicando l'altra alzò un sopracciglio, si girò verso il bancone e trovò quello che stava cercando.
    Mbleh, non le aveva mai amate molto, le lumache.
    Batte un dito contro il vetro indicando la ciotola che conteneva quegli esseri viscidi pronti per essere mangiati, tra l'altro non avevano neanche un bell'aspetto.
    "Vuoi davvero queste?"
     
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  8. Exorcist
     
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    tumblrlf14eal2av1qab801g
    Erinne
    Subito aggrottò le sopracciglia, che cavolo voleva dire? poi controllò meglio e allora vide il ticchettio della ragazza, e ciò che indicava, una delle immagini più raccapriccianti che avesse mai visto: lumache sgusciate in un piatto!
    Sgranò gli occhi e, per la prima volta in vita sua le successe una cosa che proprio non aveva mai calcolato. Arrossì.
    Strinse le labbra in una striscia sottile e nascose metà faccia nel colletto della giacca.
    Cacchio che figura!
    Sollevò timidamente una mano e indicò, con un gesto incerto e affrettati un toast che sembrava avere un'aria decisamente più invitante.
    Almeno quello non avrebbe di certo avuto dentro cose strane come lumache...vero?
     
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  9. Leksandrim;
     
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    dsfghghb2
    Elizabeth
    Neanche lei si era aspettata una cosa simile, possibile che non avesse mai sentito o non sapesse proprio cosa volesse dire "Escargot"?
    Alzò un sopracciglio e si lasciò sfuggire un lieve sorriso divertito, che ben presto fu accompagnato da una risatina soffocata dalla mano che aveva prontamente portato alle labbra, finché non bastò più e si lasciò andare a una risata cristallina che riuscì a frenare solo dopo un po'.
    No dai, quella faccetta completamente tinta di rosso era una cosa stupenda, non riuscì a frenarsi!
    Si schiarì la gola, prese le pinze e due piatti e afferrò una cotoletta ciascuno prendendo anche una birra dal banco frigo alla sua destra, il tutto con ancora quel sorriso divertito che proprio non se ne voleva andare.
    Ritornò al tavolo e le poggiò davanti il suo piatto, di fronte al suo.
    Fece un cenno con la testa come per chiedere scusa, dopotutto non era mica colpa sua se magari quel termine non lo conosceva, però...

    Edited by Leksandrim; - 25/12/2011, 23:46
     
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  10. Exorcist
     
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    tumblrlf14eal2av1qab801g
    Erinne
    Di certo quella risata non servì affatto a migliorare la situazione, ma anzi!
    Si fece piccola piccola, più di quanto già non lo fosse e desiderò con tutta se stessa di diventare uno di quei tanti minuscoli granellini di polvere che si andavano ad addensare negli angoli del locale.
    Sollevò appena la testa con un'espressione truce in volto, ancora più rossa di un peperone e la guardò.
    Non le sembrava il caso di esagerare così per un piccolo errore!
    Ignorò il tentativo di susarsi dell'altra e afferrò la fcotoletta e la fece sparire in due secondi. La fame era troppa per lasciar passare altro tempo.
     
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  11. Leksandrim;
     
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    dsfghghb2
    Elizabeth
    Forse aveva esagerato.
    Osservandola capì che doveva averla messa a disagio e in imbarazzo, un po' di senso di colpa cominciò a strisciare sottilmente lungo lo stomaco per prenderle il cuore.
    No, non voleva farlo, non era sua intenzione.
    Quella ragazzina la rilassava. Se il perché era per il fatto non parlava o qualunque cosa fosse non sapeva dirlo, ma la incuriosiva parecchio saperlo.
    Non essendo affatto un tipo invadente o diciamolo meglio, socievole, non chiese nulla né commentò la voracità della sua compagna del silenzio.
    Solitamente una persona che conosceva e rispettava un minimo di galateo a tavola sarebbe rimasta disgustata di fronte a quella scena. Ma un agente come lei, soprattutto dopo aver seguito più per principio e per tenere vuota la mente che non per 'decorare' ed ingigantire il curriculum - di cui se ne fotteva altamente -, in mezzo agli addestramenti aveva visto ben altro che una ragazza affamata che si spazzola un'intera cotoletta.
    E nemmeno quello l'aveva disgustata.
    A bocconi lenti, per nulla presa da ciò che stava mangiando, osservò la ragazza finché non smise di mangiare.
    Mentre lei si era finita di mangiare tutta quella cosa lei aveva fatto sì e no tre bocconi.
    Si chiese se c'era posto anche per qualcos'altro.
    Senza dir nulla poggiò forchetta e coltello e spinse il piatto sotto il suo naso, tagliandone un ultimo pezzo per mangiarselo e alzarsi a prendere qualcos'altro.
    Nel mentre, una domanda le sorse spontanea: in che lingua parlerà quella ragazza?

    Edited by Leksandrim; - 15/1/2012, 13:17
     
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  12. Exorcist
     
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    tumblrlf14eal2av1qab801g
    Erinne
    Solo quando vide il piatto vuoto davanti a lei si accorse di quello che aveva fatto.
    Che modi, cazzo... non si sarebbe stupita se l'altra l'avesse paragonata senza troppi complimenti ad una bestia.
    "Mangia sempre come se affianco avessi la regina, pire se sei da sola" le avevano sempre insegnato e, in un certo senso, lei era sempre stata così. Educata, silenziosa, magari un poco "menefreghista", ma incriticabile.
    Ma non li, non in quei giorni.
    Che ci faceva li? In francia senza sapere un'emerito cacchio del francese! Bella storia, sul serio... magari l'avrebbe raccontata ai suoi nipotini un giorno o l'altro... sempre se ne avrebbe avuti...
    e via che la sua testa partiva.
    Una schifosa immagine di lei su una sedia a dondolo e le rughe a mo' di trincea della WW2, circondata da marmocchi urlanti e casinisti... bleah!
    Fortuna che il trascinare del piatto sulla superficie del tavolo la fece ripigliare.
    Sbatté le palpebre, perplessa, in direzione della ragazza che le stava difronte. Che voleva dire con quell... Cibo!
    Non fece ritrovare nemmeno una briciola dello sfortunato pezzo di carne e unto al ritorno della sua ex proprietaria. Era tutto li, al sicuro nel suo stomaco e lei era sazia. Sazia. Dio da quanto non si riempiva in quel modo osceno!
    Di solito non era una da troppe pretese.. sbocconcellava si e no un piatto di riso al giorno che puntualmente pure avanzava, ma la fame di quei giorni era stata più forte di tutto. Persino dell'educazione.
    Si pulì la bocca con la punta di un tovagliolo e osservò la ragazza che tornava al tavolo domandandosi solo in quel momento una cosa: chi diavolo era?!
     
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  13. Leksandrim;
     
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    dsfghghb2
    Elizabeth
    Di fronte ai vetri cominciò a vagare con lo sguardo per trovare qualcosa che non c'entrasse con la cotoletta di prima; buona sì, ma non vorrebbe rischiare un attacco da quel leone affamato.
    Pure lei un certo languorino lo aveva, non avendo mangiato per dodici ore di fila.
    Non aveva la fame di quella ragazzina ma, comunque sia qualcosa sotto i denti lo voleva mettere.
    Con le pinze che roteavano tra le sue dita, scelse un paio di piatti veloci, di quelli che si possono trovare ovunque: patatine fritte e delle semplici crocchette di pollo.
    Riempì ben bene i piatti, e tornò al tavolo.
    Mise le patatine al centro del tavolo, e le crocchette davanti al suo posto.
    Tornò al banco, si allungò e prese tre bottiglie di birra.
    La Red Herik nella mancina era gelida, ma non la infastidiva. Le piaceva quella birra, ma non per il semplice motivo che danno molti. Il colore della birra rossa le dava un nonsoché di...attraente.
    O forse era solo una birra che piaceva molto ad una persona che non vedeva da tanto.
    Quel pensiero invase sgradevolmente la sua testa, e intorbidì il suo sguardo nocciola. Si era incantata e lasciata trascinare dai pensieri, non dolci e tanto meno gradevoli da ricordare.
    No-- Non doveva. Non doveva lasciarsi andare ai ricordi, non era da sola.
    Storse il naso e picchiettò il vetro che copriva gli alimentari con una delle bottiglie, per richiamare l'attenzione della sua 'compagnia'.
    Alzò quelle nella sua mano destra, una semplice Guinnes e un'Heineken; un altro dei suoi soliti modi per chiedere alla ragazzina vorace cosa preferisse.
     
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  14. Exorcist
     
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    tumblrlf14eal2av1qab801g
    Erinne
    Quel rumore di ferro sbattuto le fece socchiudere gli occhi, irritata.
    Decisamente no, non le piaceva granché.
    Lasciò che la testa ciondolasse all'indietro per poter essere appoggiata allo schienale della sedia, in modo da vedere cosa mai avesse da far baccano quella tipa.
    Birre.
    Ne aveva due in mano e le sventolava come se nulla fosse. Probabilmente le stava chiedendo quale volesse...
    Erinne non aveva decisamente un gran rapporto con l'alcol... anzi, non c'e l'aveva proprio!
    Roba del genere non veniva tollerata a casa sua.
    I suoi genitori non bevevano mai qualcosa di diverso da una semplice acqua di rubinetto, gasata a volte, oppure, se proprio proprio, dello spumante, nelle occasioni in cui non si poteva evitare, e in quanto alle sbronze possibili con gli amici... beh... quali amici?
    Non ne aveva mai avuti. Nessuno si sarebbe mai scomodato tanto da invitarla a bere qualcosa fuori, magari un sabato sera...
    Prese distrattamente una ciocca nera fra i polpastrelli sinistri e iniziò a rigirarla, facendo un cenno vago con l'altra mano verso l'Heineken. Almeno la bottiglia le ispirava vagamente fiducia.. chissà se sarebbe riuscita a finirla.
     
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13 replies since 10/10/2011, 21:23   80 views
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